Non so voi, ma ultimamente mi sono resa conto di catalogare gli eventi in “Prima”, “Durante” e “Post” Lockdown: un po’ come se parlassi di Avanti e Dopo Cristo, praticamente. Quando mi soffermo a fissare la data sul calendario, mi sembra impossibile che sia già Luglio: aver passato due mesi reclusa in casa ha congelato il tempo e mi sento come se mi avessero privato di due mesi di vita. Continue Reading…
Mi sveglio, apro il frigo, dò un’occhiata a quello che offre e inizio a pensare più rapidamente possibile a come combinare vari ingredienti per ottenere qualcosa di commestibile in dieci minuti massimo: no, non è una prova a tempo di Masterchef bensì la mia mattina tipo quando vado a lavoro.
Con queste premesse, va da sè che di tempo per preparare e consumare la colazione ce n’è poco: da persona multitasking quale sono, solitamente finisco per consumarla in piedi con un occhio ai fornelli e una mano che mescola quello che sto cucinando. Continue Reading…
Vi dico la verità: mi sono un po’ stancata della falsità che ci propinano i social. Viaggi da sogno, fisici perfetti, famiglie alla Mulino Bianco, bambini e animali costantemente seguiti con la fotocamera per riprendere e condividere ogni loro mossa, outfit da prima della scala per scattare una foto davanti al Colosseo alle 5 di mattina e prendere il massimo dei like.
Non trovate anche voi che la situazione stia un po’ sfuggendo di mano? Continue Reading…
Se vi dico Dorayaki qual è la prima cosa che vi viene in mente? Per caso un gatto robot di nome Doraemon?
Chi come me è cresciuto tra gli anni ’80 e gli anni ’90 a pane e anime non può non ricordarsi che il dolcetto preferito del gatto spaziale blu più famoso al mondo erano proprio i Dorayaki.
Ma lo sapevate che, al contrario di quello che i due nomi potrebbero suggerire, non c’è alcuna correlazione tra le parole Doraemon ドラえもん e Dorayaki どら焼き? Nel primo caso, infatti, Dora ドラ deriva da Doraneko どら猫 che in giapponese significa “gatto randagio” mentre in Dorayaki, Dora どら significa “gong” oggetto cui questo dolce somiglia molto nella forma e nel colore. Un aneddoto da giocarvi mentre offrite il dolce 😂 Continue Reading…
Ah, le Meringhe… Deliziose nuvole bianche che si mangiano già solo con gli occhi. Versatili e delicate, si prestano sia ad essere mangiate così come sono, sia ad essere usate come base e decorazioni per dessert al piatto o al bicchiere.
Le Meringhe, però, hanno un grosso difetto: impiegano letteralmente delle ORE per seccarsi! Continue Reading…
Mancano meno di tre settimane al JLPT, l’esame di certificazione linguistica giapponese che si tiene in Italia una volta all’anno e le mie giornate sono dedicate alla studio matto e disperatissimo tra kanji, vocaboli, regole grammaticali e conversazioni tra sconosciuti riguardo ai loro piani per la serata o alla prossima riunione di lavoro.
Nonostante in molti si chiedano chi diavolo me lo faccia fare, per me non c’è soddisfazione più grande di essere diventata capace di leggere quel libro di ricette Giapponesi che ho comprato ormai due anni nel mio primo viaggio nella terra del Sol Levante, quando il massimo che sapevo dire era ありがとうございます (Arigatou Gozaimasu, Grazie). Finalmente riesco a seguire il procedimento per replicare le ricette (per il momento ancora con l’aiuto delle foto dei passaggi e del dizionario, ma è sempre un passo avanti!).
Avete mai fatto caso a quante parole che usiamo quotidianamente durante la nostra giornata non sono in realtà di origine italiana? Si dice fare sport, guardare un film, andare al bar, mangiare un toast, lavorare part time, essere freelance, inviare una e-mail, usare lo smartphone… Per non parlare di tutti i nuovi termini legati al mondo dei social network: post, tag, follower, chat e chi più ne ha più ne metta.
In Giapponese è lo stesso, con un piccola differenza: le 外来語, Gairaigo o prestiti linguistici, vengono riadattate all’alfabeto e alla pronuncia degli abitanti del Sol Levante al punto tale che alle volte diventa persino difficile capire quale sia la parola originale. Continue Reading…
L’estate porta inevitabilmente con sè la voglia di dolci dal sapore fresco: sui blog di cucina e sulle riviste del settore è tutto un brulicare di ricette, spesso a base di frutta, che non prevedono l’utilizzo del forno. Il buon senso direbbe di accodarsi a questa tendenza e proporvi una ricetta amata da tutti come quella del Cheesecake o del Gelato, ma io che di buon senso ne ho ben poco voglio uscire dal coro e farvi conoscere il Warabi Mochi わらび餅, un Dolce Giapponese Tradizionale (o Wagashi 和菓子) tipico dei mesi più caldi dell’anno. Continue Reading…
D’estate, quando da piccola mi capitava di entrare in un bar con i miei genitori il mio ordine era sempre lo stesso, un bicchiere di acqua e menta con l’acqua frizzante. Quello che l’aveva fatta salire in cima alla mia classifica personale delle bibite preferite era il suo colore verde brillante: ad ogni sorso mi sembrava di bere una pozione magica, uscita direttamente dal Fantabosco di Tonio Cartonio.
Quando mia mamma mi fece scoprire la variante con il latte, che immediatamente assumeva una colorazione color verde acqua, ne rimasi subito affascinata. Non ricordo una sera d’estate della mia infazia in cui sia andata a letto senza bere prima un bel bicchierone di Latte & Menta… E quante palline di gelato dello stesso sapore ho mangiato alla gelateria del mio paese! Continue Reading…
Una delle cose che mi ero prefissata di fare una volta arrivata in Giappone è un giro in libreria. A far cosa? A ricercare libri di cucina, ideali per mettere alla prova la mia conoscenza della lingua dopo quasi un anno di studio da autodidatta, e allo stesso tempo perfetti per trovare nuovi spunti per le #GiappoRicette e approfondire nuovi aspetti di una delle mie cucine preferite in assoluto (che è tutto fuorchè solo sushi!). Continue Reading…